Radioterapia

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La radioterapia è una forma di terapia che è più comunemente usata nel cancro. Si stima che quasi il 50% di tutti i pazienti affetti da cancro riceva una qualche forma di radioterapia ad un certo punto del suo percorso terapeutico. Utilizza radiazioni ad alta energia per diminuire le dimensioni dei tumori e uccidere le cellule cancerose. Tecnicamente parlando, le radiazioni utilizzate sono costituite da onde o particelle ad alta energia, come raggi gamma, raggi X, protoni o fasci di elettroni, che danneggiano o distruggono completamente le cellule tumorali. La radioterapia è anche conosciuta come radioterapia, radioterapia o irradiazione.

La radiazione potrebbe provenire da dispositivi esterni specializzati, come nel caso della radioterapia a fascio esterno, o dall'interno del corpo, durante la quale una qualche forma di materiale radioattivo (ad esempio, lo iodio radioattivo) viene inserito nel corpo in prossimità del cancro - da cui il suo nome, radioterapia interna o brachiterapia.

In generale, la radioterapia funziona uccidendo le cellule tumorali attraverso il danno che provoca al loro materiale genetico (DNA). Lo realizza in due modi principali: o danneggiando direttamente il DNA, o creando composti particolarmente attivi chiamati Reactive Oxygen Species (ROS), conosciuti anche come radicali liberi, che danneggiano anche le strutture intracellulari e il DNA, facendo sì che le cellule tumorali smettano di dividersi e muoiano.

Quali sono i svantaggi della radioterapia?

Purtroppo, come per la maggior parte dei trattamenti oncologici, la radioterapia non è selettiva per le cellule tumorali e può danneggiare anche le cellule sane, causando effetti secondari. Poiché la radioterapia viene effettuata localmente, gli effetti secondari sono prevalentemente esposti nelle zone colpite. Tra gli effetti secondari più comuni vi sono i problemi della pelle (prurito, secchezza, desquamazione e formazione di vesciche) e la stanchezza, mentre alcuni effetti più gravi a lungo periodo possono includere la formazione di tumori secondari associati alle radiazioni, anche se con un'incidenza molto ridotta.

Il ruolo degli antiossidanti durante la radioterapia è stato ampiamente studiato. Similarmente al caso degli agenti chemioterapici, è stato precedentemente affermato che gli antiossidanti possono interferire con l'efficacia della radioterapia, proteggendo i tumori dai radicali liberi prodotti dalle radiazioni. Tuttavia, una revisione completa della letteratura, pubblicata nel 2007, ha rilevato che un ampio numero di prove implica che gli antiossidanti non influenzano negativamente i risultati della radioterapia, ma contribuiscono anche a ridurre i suoi effetti secondari [1].

In che modo la vitamina C può aiutare un trattamento radioterapico quotidianamente?

Per la vitamina C in particolare, è stato dimostrato che, se ingerita per via orale, la sua concentrazione plasmatica è strettamente regolata a livelli molto bassi [2]. Al contrario, se somministrata per via intravenosa, la vitamina C raggiunge concentrazioni molto elevate che hanno dimostrato di esercitare un effetto pro-ossidante selettivo sulle cellule cancerose, garantendo al contempo il mantenimento delle cellule sane.

La vitamina C intravenosa è stata studiata in combinazione con la radioterapia con risultati favorevoli. Ad esempio, Herst et al. hanno evidenziato che le concentrazioni farmacologiche di vitamina C che si ottengono solo per via intravenosa, radio-sensibilizzano le cellule del glioblastoma, aumentando la loro suscettibilità alla radioterapia [3]. Più recentemente, Choi e Kim hanno riferito che la terapia intravenosa ad alte dosi con vitamina C ha ridotto la frequenza del cancro al seno nelle pazienti di sesso femminile [4].

Questi risultati sono attribuiti alle elevate concentrazioni raggiunte dal mega dosaggio intravenoso della vitamina C. Un mega dosaggio simile a quello della vitamina C convenzionale non è lo stesso, perché la farmacocinetica dell'ascorbato limita l'assorbimento e la distribuzione a livelli inadeguati.

Per questo motivo il sistema di somministrazione delle vitamine è così importante. La vitamina C per via intravenosa è promettente, ma è anche spiacevole, costosa e richiede un trattamento ospedaliero. Ci sarebbe una soluzione complementare che è una vera e propria tecnologia dei liposomi. I liposomi sono sistemi di somministrazione di sostanze medicinali di dimensioni nanoscopiche, che permettono un assorbimento completo dall'intestino. La loro natura lipofila permette loro di aggirare la stretta regolazione plasmatica della concentrazione di vitamina c e di raggiungere livelli molto elevati, permettendo loro di esercitare effetti proossidativi sulle cellule tumorali, proteggendo al contempo le cellule sane dalla tossicità associata alle radiazioni. Inoltre, hanno un maggiore vantaggio rispetto alla vitamina C per via intravenosa: hanno proprietà farmacocinetiche migliorate, che consentono loro di rimanere in circolazione molto più a lungo, fino a 8 ore dopo l'ingestione.

Goldman Laboratories sono leader nella ricerca di prodotti liposomiali, tra cui una forma altamente biodisponibile di vitamina C, vitamina C liposomial 500MG. Utilizzando un supplemento di vitamina C liposomiale di alta qualità, vera e propria vitamina C, è possibile ottenere un'adeguata vitamina C.

Referenze:

[1] : Moss R. Do Antioxidants Interfere With Radiation Therapy for Cancer?. Integrative Cancer Therapies. 2007;6(3):281-292.

[2] : Padayatty S. Vitamin C Pharmacokinetics: Implications for Oral and Intravenous Use. Annals of Internal Medicine. 2004;140(7):533.

[3] : Herst P, Broadley K, Harper J, McConnell M. Pharmacological concentrations of ascorbate radiosensitize glioblastoma multiforme primary cells by increasing oxidative DNA damage and inhibiting G2/M arrest. Free Radical Biology and Medicine. 2012;52(8):1486-1493.

[4] : Choi JKim J. High Dose Intravenous Vitamin C during Radiotherapy Impact on Breast Cancer Recurrence. Korean Journal of Family Practice [Internet]. 2014 [cited 29 April 2016];4(4):328-334.

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